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Non sono perfetto e credo che nessuno lo sia. Spesso non so controllare le mie emozioni, accade talvolta che inizi a piangere a dirotto o a ridere con il mal di pancia senza motivo. Non ho la presunzione di pensare di possedere la verità assoluta, anzi spesso mi sento incapace di dare: posso essere perfetto e commettere innumerevoli errori.   

Non so prevedere il futuro e riguardo al passato, ho solo memorie poco chiare e frammentate: posso sentire un odore che mi rievochi un momento, piuttosto che un colore. Talvolta in maniera bizzarra, si fa spazio nella mia testa una sorta di colonna sonora che mi spinge a viaggiare in un periodo della mia vita, ma è solo la mia fottuta immaginazione che ancora una volta si prende gioco della razionalità.

Quello che cerco nella fotografia è l’espressione della mia imperfezione e, le mie memorie, quegli odori, quei colori, quelle sensazioni, diventano fondamentali tasselli delle immagini che creo.

Le mie immagini non sono perfette, non sono chiare, ma perché dovrebbero? Neanche io lo sono. Nessuno lo è. Non posso piacere a tutti perché ognuno di noi è diverso. La visione delle cose di ognuno di noi è diversa. Le storie di ognuno di noi sono diverse. 

Quando scatto, le immagini che ottengo sono principalmente mie, sono frutto del mio vissuto, mio e di nessun altro. Attraverso occhi di sconosciuti, di persone con le quali magari ho scambiato solo qualche timida parola, attraverso i loro volti, le loro schiene, i loro sorrisi, io sto raccontando la mia storia, quello che sto  vedendo e quello che sto vivenedo... e che in un certo qual modo ho già vissuto.

APPROACH di Edoardo Morina